Abbiamo intravisto la storia di Circe tra mille versi dell’epica greca. Tuttavia, di Circe, la Maga, sappiamo poco. E di Circe, nata dea, sappiamo ancora meno. Nel suo secondo romanzo, dopo l’esordio con “La canzone di Achille”, Madeline Miller dà voce alla sua storia, antica ma ancora così vicina.
INDICE
Circe: trama e riassunto del libro
Circe, la Maga. Un personaggio che incute timore, che appare nei canti dell’Odissea, che si intravede tra i versi della letteratura. Una comparsa, difficilmente piacevole. Madeline Miller nel suo romanzo di questo personaggio racconta le luci e le ombre, ne narra la storia, nelle vesti di protagonista, almeno per una volta.
Figlia di Elios, appartenente alla stirpe dei Titani caduti in disgrazia dopo la vittoria di Zeus e degli dei dell’Olimpo. Prima dei quattro figli che Elios ebbe dalla naiadePerseide e, tra i quattro, non la più amata. Di Elios, tra gli altri immortali, non ha ereditato la potenza, e dalla madre non ha ricevuto la bellezza, né l’indole di ninfa.
La sua infanzia e i suoi primi giovani anni sono segnati dal buio, dalla solitudine. Solo l’arrivo dell’ultimo fratello, Eete, a lei molto legato, per qualche secolo stempera questo isolamento e senso di inadeguatezza.
Secoli di vita trascorrono prima di scoprire, per caso, la propria forza, la vera natura condivisa con i fratelli: la magia, l’arte di mutare la natura delle cose. In preda alla rabbia verso la ninfa Scilla, che le ha sottratto il suo primo amore, compie il suo terribile incantesimo e la rivale diviene il mostro che l’epica ha poi raccontato.
Non è il suo primo sortilegio, ma è quello che cambierà per sempre la sua sorte. Eete, divenuto re della Colchide e tornato alla corte di Elios, svela la vera natura di Circe e degli altri fratelli. Pasifae, alla corte di Cnosso regna con la forza dei propri filtri, e Perse ha fondato il proprio impero con l’arte da negromante.
Elios non può esimersi da confronto con Zeus, il potere di Circe, come quello degli altri figli generati con Perseide, è quello che oggi noi definiremmo una questione politica: la magia è una minaccia per gli dei dell’Olimpo e la loro stessa esistenza è una sfida lanciata dai Titani.
A pagare lo scotto di questa guerra fredda sarà Circe; la punizione per la figlia di Elios, che ha usato la propria magia su un’altra immortale, è l’esilio sull’isola di Eea.
Non più dea odiata tra gli dei. Non più figlia di Elios.
Inizia qui la storia di Circe, la maga.
Recensione
Ho avuto sempre un debole per la mitologia ed è questa passione che mi ha spinta a scegliere questo titolo in libreria, in occasione di una delle cicliche offerte Feltrinelli per poter acquistare 2 libri a 9.90 euro.
Ho frequentato il Liceo Classico e le ore di letteratura antica (in particolare di quella greca) erano le mie preferite. Sebbene fosse facoltativo, al tempo avevo acquistato un vocabolario mitologico, che ho letto come fosse un romanzo, divorando aneddoti e storie di divinità minori, eroi e personaggi più o meno dimenticati.
Questo romanzo non è solo un racconto della storia di Circe, dalla sua nascita sino al compimento della profezia che suo padre Elios pronunciò nel giorno in cui venne data alla luce.
Madeline Miller racconta la storia di una dea, che tale non viene ritenuta né dai suoi pari, né da molti mortali. Narra la vita di una donna, che per una manciata di secoli, pari ad anni per i mortali, non conosce il suo scopo, il suo valore. Per centinaia d’anni Circe ha vissuto nell’ombra di un padre indifferente, di una madre superficiale e distante, di fratelli crudeli in un mondo divino in cui il potere è tutto e in cui le ninfe sono poco più che belle spose.
Abbandonata su Eea e condannata all’esilio, Circe scopre la propria forza. Saggia la propria magia, ma, soprattutto, impara a reagire, a contare su se stessa, a proteggersi. Perfino, ad amarsi e amare.
Assapora la libertà rinchiusa tra le sbarre dorate di una gabbia.
397 pagine che ho amato e divorato. L’autrice ha raccontato la storia di una Circe che sembra aver volato sopra tutti i secoli della sua vita per parlare al lettore di oggi, senza perdere la propria essenza.
Il merito più grande di Madeline Miller e di chi l’ha tradotta è, a mio parere, quello di aver dato luce a un romanzo che narra una storia antica, ma sempre attuale, con un linguaggio che evoca nel lettore il suono di rime epiche, canti antichi e mondi ormai nascosti dalla polvere.
I dialoghi, come la narrazione, di “Circe” ricreano le atmosfere dell’antica Grecia, delle saghe su dei ed eroi: aulici a tratti, ma sempre fluidi. La lettura non risulta appesantita, ma sempre arricchita e contestualizzata da un vocabolario arcaico ed elegante, ma mai soffocante.
Per qualche giorno ho camminato sulle spiagge di Eea, sentito il profumo delle erbe impastate e lavorate con fatica. Di Circe ho avvertito la rabbia e la paura, ho vestito le insicurezze.
Sono approdata sulle spiagge di Eea e l’ho poi lasciata, diversa. Proprio come lei. Come Circe, Maga di Eea.
Madeline Miller: l’autrice e altri suoi libri
Un Dottorato in Lettere Classiche, docente di drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi all’Università di Yale. Il background accademico e professionale di Madeline Miller s riversa nei suoi romanzi, dando forza narrativa e credibilità.
Il romanzo con il quale quest’autrice ha acquisito fama internazionale è “La canzone di Achille”, che racconta la storia d’amore tra Achille e Patroclo, una vicenda cui l’autrice aveva iniziato a interessarsi sin dagli anni del college, mentre scriveva la propria tesi. Edito per la prima volta in Italia nel 2013 da Sonzogno e ripubblicato nel 2019 da Marsilio. Per scriverlo ha impiegato addirittura 10 anni, ma le ha valso il premio “Women’s Prize for fiction”.
Buone letture!