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Le intermittenze della morte| Recensione del libro di José Saramago

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Come sarebbe il mondo se un giorno, senza preavviso, la morte si fermasse? Se nessuno morisse più? Da questo evento, surreale e inaspettato, parte il racconto di Saramago.

Riassunto della Trama;

Allo scoccare della Mezzanotte del 31 Dicembre l’impensabile accade: la gente smette di morire.

Da un momento all’altro, senza alcun preavviso né apparente motivo. In un primo momento i dubiti più che leciti portano la popolazione a pensare a un fraintendimento, a un equivoco. Tuttavia, i giorni passano, le voci girano e i dati non mentono: nessun morto, nemmeno ad ammazzarlo.

Feriti gravi sopravvivono davanti agli occhi increduli dei medici, suicidi sopravvivono volenti o nolenti, malati terminali e in coma si trovano incastrati in un limbo di non-morte, assistiti dai propri cari.

La felicità dei primi mesi non tarda ad affievolirsi tra questioni pratiche, calorosamente sollevate dall’Associazione degli Impresari di pompe funebri, dai direttori di cliniche ormai sovraffollate. Si fanno strada dubbi etici, previsioni future allarmanti.

Insomma, chi si prenderà cura dei malati se questi saranno più dei giovani, quando la generazione produttiva sarà in minoranza? Quali sono le implicazioni per tutte quelle religioni che della vita ultraterrena hanno fatto la propria ragion d’esistere? E, se la morte non esiste più entro i confini di questo Paese, ma è sempre in azione al di fuori, trasportare un parente in fin di vita oltre il confine è omicidio?

A porre fine a dilemmi morali e pratici, arriva una lettera: viola, chiusa in una busta, riposta sulla scrivania del Direttore televisivo.

L’annuncio al suo interno cambierà nuovamente le sorti del Paese in preda a una crisi straordinaria, perché il mittente stesso è fuori da ogni ordine terreno.

“Le intermittenze della morte”: la recensione

“Le intermittenze della morte” è il mio battesimo con Saramago. Acquistato per caso (dove il caso è la consueta promozione Feltrinelli 2 libri a 9.99), è stata un’insolita quanto piacevole lettura estiva.

Insolita perché lo stile di Saramago è unico: l’utilizzo anomalo della punteggiatura e i dialoghi diretti inghiottiti dalla narrazione creano un flusso che rapisce il lettore. Il narratore, con i suoi commenti su espedienti del racconto e con le sue opinioni, trascina chi legge dentro la storia.

I confini tra realtà, finzione e finta finzione crollano. Leggere Saramago è un’esperienza unica, che, ritengo, richieda una certa “maturità” di lettura. Precisazione necessaria: con maturità non mi riferisco a quella anagrafica, ma per apprezzare a pieno lo stile di Saramago e del suo romanzo ci vuole un lettore consapevole. Quello, forse, che le statistiche indicherebbero come un “lettore forte”.

La storia è originale, ironica, intelligente: se la morte decidesse di prendersi una vacanze, di sospendere momentaneamente e senza preavviso le proprie attività, come reagirebbe l’essere umano? È questo il focus più interessante del romanzo di Saramago. Reagirebbe da essere umano, ovvero nel peggiore dei modi. Le associazioni a tutela delle imprese funebri chiedono l’introduzione dell’obbligo di sepoltura di ogni specie animale, la mafia escogita subito un business per lucrare sulla necessità di trasportare i propri moribondi al di fuori dei confini del paese senza morte e permettere loro il definitivo trapasso.

Anziché vivere a pieno una vita senza morte, gli esseri umani continuano a sprecarla.

Inaudito. La morte, con comunicazione ufficiale, si scusa per il comportamento inaccettabile, annuncia la ripresa delle normali attività, con un aggiornamento nella procedura: ogni persona riceverà una lettera di preavviso a una settimana dalla data della propria morte. Finché una lettera torna indietro, richiedendo un pronto e repentino intervento della morte in sudario e ossa.

“Le intermittenze della morte” è un affascinante e surreale ritratto dell’umanità. È stato la mia meravigliosa lettura da ombrellone.

Angela

Da sempre innamorata delle storie mi sono laureata in Giornalismo ed Editoria, poi sono digievoluta in web copywriter per raccontarle online. Nel tempo libero leggo libri, stilo liste, vedo cose.

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