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Binari, Recensione del libro di Fabio Bertino

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Racconti di viaggi e di treni sulle ferrovie minori italiane

Si può raccontare l’Italia in 148 pagine? 

Sì, se si usano le pennellate giuste per disegnare il carattere di un luogo attingendo ai colori dei suoi paesaggi, al suono dei suoi dialetti e allo stupore per gesti inaspettati, tradizioni e abitudini sconosciute.

Fabio Bertino questi suoni e questi colori li ha collezionati durante i suoi viaggi in treno e li ha  immortalati in un libro che non racconta itinerari qualunque. 

I protagonisti di Binari non sono quei viaggi in cui sali su un Freccia Rossa, arrivi in un bel centro storico e ti godi un weekend iper organizzato tra app turistiche e ristoranti plurirecensiti.

Con questa lettura e con Fabio Bertino si va alla scoperta di piccoli borghi, alcuni più o meno noti, raggiunti attraverso linee ferroviarie minori, spesso utilizzate solo dai pendolari, dagli studenti e da pochi occasionali turisti che non hanno trovato altri mezzi.

Binari: il fascino e la resilienza dei viaggi in treno

Viaggiare su queste linee, insieme all’autore, mi ha offerto una visione inusuale del nostro Paese.

Lentezza e pazienza sono i fili che tengono insieme un viaggio che corre dal Nord al Sud Italia, scandagliando i borghi e le città che si snodano lungo le linee minori.

Da Domodossola a Locarno per esplorare la valle degli spazzacamini.

Da Cuneo a Ventimiglia per scoprire quel mondo in bilico tra due culture dei paesi di frontiera e i murales dedicati a Collodi nel Paese che diede i natali al suo primo illustratore, Attilio Mussino.

Da Parma a Suzzara per camminare lungo le strade in cui hanno preso vita due personaggi storici della cultura letteraria e popolare, Peppone e Don Camillo, e per ascoltare, poco più in là, qualche aneddoto su Antonio Ligabue, l’eccentrico pittore che per una vita dal suo arrivo in Italia visse ospite di case e fienili presso gli abitanti di Gualtieri.

Da Bologna a Pistoia, una strada puntellata di storia tra Marzabotto e la città etrusca di Kainua, e Castagno, Il Borgo Museo per gli affreschi e le sculture che puntellano la città grazie all’iniziativa di un giornalista che se ne innamorò perdutamente.

Da Fornaci, in provincia di Lucca ad Aulla Lunigiana per scoprire Barga, uno dei borghi più belli d’Italia, e non solo.

Da Viterbo, la città dei Papi dove nacque il conclave e dove cento “facchini di Santa Rosa” ogni anno ancora secondo la tradizione traslano la statua della patrona in un’imponente processione che si ripete ogni settembre, a Orte.

Da Avezzano a Colfelice Roccasecca, lungo le vie del cinema italiano. A Roccasecca, infatti, Totò girò alcuni dei suoi film più noti, mentre il Castello Piccolomini di Balsorano ospitò film storici di ogni genere con protagonisti Sordi, Ciccio e Franco, Dorelli, per citarne alcuni.

Da Taranto a Reggio Calabria, sulle vie dello Jonio, lungo Metaponto, Crotone, Catanzaro e Reggio, la mia Reggio, che qui ho potuto osservare attraverso gli occhi di chi la visita per la prima volta.

Da Bari a Matera, passando per Gravina e Altamura con il gusto del suo pane e le cave dove sono state scoperte impronte di dinosauro e le ossa di un uomo di Neanderthal, con i suoi “claustri”, quartieri in cui era divisa la città.

Da Catania a Giarre con la sua ferrovia Circumetnea, con il Museo dei cantastorie a Paternò e le coltivazioni di pistacchi di Bronte.

Da Macomer a Nuoro, per scoprire la Sardegna dei nuraghe.

Il racconto dei volti e delle anime incrociate lungo il percorso

Un libro per scoprire un’Italia diversa da quella di Instagram, un libro che è una piccola guida da cui io ho preso appunti di viaggio preziosi. 

Un libro che è un puzzle di luoghi meravigliosi, ma anche di volti e persone, che qui sarebbe impossibile raccontare. Di storie incrociate a volte per soli pochi minuti di viaggio, ma che lasciano un ricordo, un segno.

Pensare di ripetere un viaggio come quello di Fabio Bertino non è semplice: ci vuole tempo e tanta pazienza. Quella che serve per accogliere con calma ritardi, imprevisti, i “torno subito” nelle biglietterie delle piccole stazioni. Eppure, Binari è pieno di spunti per itinerari da costruire e per una filosofia di vita che farebbe bene all’anima, a prescindere dai Minuetto, dagli Express e degli elettrotreni che hanno accompagnato l’autore in questo percorso.

Info sul libro

Binari è un libro autopubblicato in aprile 2021 con YouPrint da Fabio Bertino, piemontese, laureato in Economia e Antropologia culturale.

In chiusura, ci tengo a specificare che ho ricevuto questo libro dopo essere stata contattata dall’autore e, sebbene io spesso sia diffidente verso le autopubblicazioni, il tema, che mi ha attratta dal primo momento e mi ha spinta ad accettare l’invio della copia, mi ha dato l’occasione di ricredermi con una lettura davvero piacevole e istruttiva.

Buone letture (e buon viaggio)

Angela

Angela

Da sempre innamorata delle storie mi sono laureata in Giornalismo ed Editoria, poi sono digievoluta in web copywriter per raccontarle online. Nel tempo libero leggo libri, stilo liste, vedo cose.

Questo articolo ha un commento

  1. Pietro

    Non ho ancora letto questo libro di Fabio Bertino (che giace in trepida attesa nelle cantine del mio e-reader) (il libro, mica Fabio) (smile), ma lessi anni fa quello su paesi estremo orientali e molto mi piacque, per cui presto mi accingerò all’impresa, anche spinto da questa recensione.
    Mi permetto, inoltre, spendere due parole sulla recensione, che mi è molto piaciuta non solo per le descrizioni delle varie tratte ferroviarie, ma soprattutto per il garbo usato. Sarà perché ritengo che “il critico” dovrebbe parlare solo di ciò che gli è piaciuto e usare il sulenzio/indifferenza per ciò che non ha gradito, anche perché potrebbe essere che semplicemente non sia riuscito a entrare in sintonia con l’opera, che di per sé potrebbe invece essere portatrice di valori anche elevati.

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